Figura di spicco nel panorama culturale del suo tempo, l’epoca Muromachi (Giappone 1333-1568), Sesshu fu un importante monaco Zen, ed anche un grande maestro della pittura ad inchiostro (suiboku-ga): per questo dedicò buona parte della sua vita, oltre che allo spirito, allo studio, ai viaggi ed alla politica, anche all’ esercizio ed insegnamento di tale arte. Realizzò molte opere, oggi in gran parte perdute; ciò che resta è però sufficiente a farci capire il suo genio, ed alcuni suoi capolavori sono annoverati tra i tesori nazionali del Giappone. Sesshu è il nome che egli stesso scelse dopo aver raggiunto l’illuminazione, deriva dall’unione sia dei nomi di Josetsu e Shubun (suoi predecessori nell’arte della pittura di paesaggio), sia delle parole che in giapponese significano “barca” e “neve”. Tutto il materiale contenuto in questo sito proviene dalla mia tesi di laurea (in Lettere Moderne percorso filologico, presso l’Università degli Studi di Bologna, nell’anno accademico 2004-2005, con il professore di Storia dell’Arte dell’Estremo Oriente Giovanni Peternolli ) “Pittura Zen: Sesshu Toyo e il Rotolo Lungo delle Quattro Stagioni”, consultabile in cartaceo presso il Centro Studi d’Arte Estremo Orientale di Bologna.

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BOLOGNA

FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA

Corso di laurea in Lettere indirizzo Moderno ( percorso filologico )

TITOLO DELLA TESI:

PITTURA ZEN: SESSHU TOYO E IL ROTOLO LUNGO DELLE QUATTRO STAGIONI

Tesi di laurea in:

STORIA DELL’ARTE DELL’ESTREMO ORIENTE

Relatore

Prof. Giovanni Peternolli

Presentata da

Alessandra Russo

Sessione III Anno accademico 2004-2005

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